domenica 9 luglio 2017

Letture estive

Comprare un libro è diventato molto difficile: l'offerta è immensa, esagerata, chiunque abbia voglia di scrivere, oggi, viene pubblicato o addirittura si pubblica da sè. La pubblicità è sempre iperbolica, cadere in un tranello è quasi obbligatorio.
Sto diventando ipercritica? Certo! Quanto tempo è che non leggo un libro di quelli che lasciano il segno? Davvero troppo!






Nel cuore di Modena, all'ombra dei portici che disegnano la città, una vecchia lavanderia sta per essere completamente rinnovata. Da quando il suo Osvaldo è morto, infatti, Rina, poco più che sessantenne, sente riaffiorare una leggerezza e una vitalità tenute a freno dal pessimismo e dai brontolii costanti del marito. Così, con in mano pennello e colori, il vecchio negozio "Osvaldo e Rina" si trasforma in un'ariosa e moderna lavanderia a gettoni. I nuovi clienti non tardano ad arrivare e fra questi Donato, un bel ragazzo in carriera che lavora nel palazzo di fronte e che passa in lavanderia due volte a settimana. La ventata di vitalità di Rina subisce un'ulteriore, pericolosa accelerazione. Donato è bello, gentile, si ferma spesso a chiacchierare con lei e persino a mangiare un boccone. E davanti agli occhi sconcertati di sorella e vicini, che la vorrebbero sulla tomba del marito, Rina cambia guardaroba e parrucchiere e sfodera un'allegria che non le si vedeva da secoli. Ma che scandalo... Donato potrebbe essere suo figlio! 

Una storia leggera, attuale, che mette l'accento sulla discrepanza che nasce ad una certa età fra quello che si è dentro e come si appare di fuori. Che racconta come sia giusto non conformarsi alle aspettative altrui sui noi stessi, a come si deve affermare la propria personalità e la propria visione del mondo, ma anche a come bisogna stare attenti a capire come gli altri ci percepiscono, a non urtare la sensibilità altrui e a non cadere nel ridicolo. 
Un racconto abbastanza breve, non serioso, piacevole. Adatto all'estate, non di più.




Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto." Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze. Con più di due milioni e mezzo di copie vendute soltanto negli Stati Uniti, Tredici, romanzo d'esordio di Jay Asher, è uno dei libri più letti dai ragazzi americani, e ora anche una serie televisiva prodotta da Netflix. Edizione speciale per i dieci anni di “Tredici” arricchita da contenuti extra inediti. 

Un libro per adolescenti, ma che può dire qualcosa a chiunque e cioè quanto può essere devastante il pettegolezzo e quanto male possono fare la superficialità e la noncuranza verso i compagni.
Questo l'insegnamento che il libro vorrebbe dare, ma le motivazioni del suicidio della protagonista sono molto deboli. In un'epoca come la nostra, dove il bullismo è una delle peggiori piaghe nel mondo della scuola, andava forse raccontato qualcosa di più realistico. Il tema andava sviluppato più a fondo, secondo me.




C’è una generazione fatta di sms, gavettoni, crêpes alla nutella, professori frustrati; c’è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l’ingiustizia. Ci sono Carlo e Alice: stessa classe e, a volte, stesso banco. Lui è meravigliosamente imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere. Lei si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Il loro cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice casca tra le braccia di Giorgio, nascosto e intrigante. Carlo si lascia sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo. Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che capiscono poco, tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si mettono di mezzo… Ma le stelle quante sono è un romanzo senza peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al bersaglio. Una partita di ping-pong sentimentale. Con una bella ventata di romanticismo. Un libro a due facce. A due sessi. A due voci. Per un amore solo. 

Un altro libro per adolescenti, non nuovo, ma mi era sfuggito a suo tempo. Un libro estivo...onesto, facile, soprattutto la versione femminile, ma che non dice nulla di nuovo.  Forse sono troppo vecchia per leggere questo genere di libri, ma non sempre. A volte vengo conquista dalla freschezza dei racconti per ragazzi. Questa volta no, il libro, pur piacevole, è banalino.



Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori. Residenza: Roma. Per il momento insieme alla madre. A salvarla dallo stereotipo dell’odierna zitella, solo l’allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, avvilita e depressa, Emma trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è? E perché il famoso scrittore che Emma aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica del suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?

Se mi fossi ricordata che l'autrice è la stessa di "L'allieva", non avrei comprato il libro perchè quell'altro mi aveva solo irritato.
Questo è meglio, pur restando un romanzetto estivo senza nessun guizzo di originalità. Scritto in modo brillante, si lascia leggere velocemente e senza impegno. Ok come lettura estiva e tutto finisce nel dimenticatoio.





Inghilterra, XV secolo. Non è la prigione a gettare Thomas Malory nel più nero sconforto. È la consapevolezza di avere fallito, proprio come tutti coloro che lo hanno preceduto. Ormai ha una sola ragione di vita: proteggere la chiave che dà accesso a un segreto antichissimo. E ha un solo modo per farlo: scrivere un’opera sulle gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda...
Inghilterra, oggi. Arthur Malory è sconvolto. Prima ha visto il suo migliore amico, Andrew, morire per mano di un assassino, poi è sfuggito per miracolo all'incendio che ha distrutto la sua casa. E tutto ha avuto inizio con una telefonata, quella in cui Andrew gli annunciava di avere novità sensazionali riguardo alla loro grande passione comune: il Graal. Da quel momento, Arthur è diventato il bersaglio di uomini senza scrupoli, determinati a completare una missione iniziata in Palestina, la notte in cui Gesù ha bevuto dal sacro calice, durante l’Ultima Cena. La sua unica possibilità di salvezza è trovare il Graal prima di loro. E, per riuscirci, dovrà rintracciare e seguire una catena d’indizi lasciata dal suo illustre antenato, Thomas Malory. Ma la sfida più grande che attende Arthur è la natura stessa del potere del Graal. Un potere che risale all’origine dell'universo, un potere che va oltre la Chiesa, oltre la morte di Cristo, oltre la vita...

Questo libro è la riprova che un autore quando trova un filone di narrativa, inizia bene e poi lo sfrutta al massimo arrivando alla fine a scrivere un libro mediocre, che non ha più niente della suspence dei primi che ha partorito. La storia è a tratti banale, in alcuni punti noiosa, a volte MOLTO noiosa e come ambientazione è una scopiazzatura di certi film di James Bond dove i ricchissimi cattivissimi compiono azioni nefande per ottenere...cosa? mah?Qui pare vogliano l'immortalità....
Storia inverosimile, improbabile e raccontata in qualche modo: insoddisfacente.


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