venerdì 14 luglio 2017

Il tennis



In questi giorni si sta giocando il torneo di Wimbledon, che è il più antico evento tennistico ufficiale del mondo e il più importante torneo internazionale della Gran Bretagna. Istituito nel 1877, il torneo è rimasto praticamente immutato dai tempi della fondazione ed è certamente il torneo che i giocatori ambiscono maggiormente vincere.


Quando è nato il gioco del tennis?



L'origine del tennis potrebbe essere individuata  in un gioco appartenente alla cultura greca, lo spheristiké. 



 Lo spheristiké arrivò a Roma, e si chiamò pila: da Roma andò in Gallia e, col nome di paume, divenne lo sport nazionale. Mentre i normanni l’insegnavano agli inglesi, tutta la Francia impazziva per la paume, le scommesse, intorno ai campi di paume, erano sfrenate.



 I Longobardi praticavano un gioco, poi denominato pallacorda, che, precedentemente giocato colpendo la palla con il palmo della mano coperto da un guanto, già nel XV secolo adottava la racchetta. A quest'epoca la racchetta consisteva in un rudimentale piattocorde delle dimensioni di quattro palmi munito di un manico corrispondente alla lunghezza media di un avambraccio.
Il tennis  è menzionato nella letteratura fin dal Medioevo. Gawain Gwallatafwyn, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, giocava a tennis con un gruppo di giganti nel racconto The Turke and Gowin. 



La forma medievale del tennis è chiamata real tennis (dall'inglese royal, "regale", poi diventato "real" poiché molto praticato a corte). Il real tennis si evolse per tre secoli da jeau de paume: un antico gioco francese e italiano del XII secolo chiamato pallacorda in italiano. Aveva dei richiami alla palla basca e alla pallamano americana. Prima la palla era colpita con la mano nuda, poi con la stessa coperta da un guanto. Una teoria suggerisce che il gioco fosse inizialmente giocato dai monaci di clausura, viste le dimensioni e la forma dei primi campi.
 Intorno al 1520 il guanto era diventato una piccola racchetta. Un ritratto del re Carlo IX di Francia del 1552 ritrae il neonato sovrano con una racchetta in mano. Il real tennis aumentò la sua popolarità di volta in volta tra i nobili francesi e raggiunse il massimo picco nel XVI secolo
Si racconta che re Luigi X, morì per aver ecceduto in una partita accanitissima, e Carlo V durante la guerra dei cento anni, dovette addirittura prender provvedimenti per ridurne la diffusione, i francesi preferivano infatti giocare a paume, invece che prendere il nemico a bersaglio delle loro frecce. Le regole del jeu de paume, furono codificate per la prima volta nel 1559: dalla paume sono derivati tutti gli attuali cugini del tennis, dal ping-pong allo squash, alla pelota. Il tennis, quello inglese, lo brevettò il 23 febbraio 1847 un maggiore dell’Armata delle Indie, Mr.Wingfield: il nome dell’invenzione era spheristiké, e l’equipaggiamento, composto da un libro di regolamenti, due racchette, otto palle, due paletti con relativa rete, era contenuto in una cassa di legno di tek.


Wingfield stabilì un primo regolamento nel 1875, l'anno successivo il gioco così regolato iniziò a diffondersi anche negli Stati Uniti. La regolamentazione definitiva è del 1888 quando si costituì l'associazione tennistica inglese. In Italia il tennis fu introdotto insieme al calcio intorno al 1880 in Liguria. Nel 1894 fu fondata la Federazione italiana, ma rimase sempre uno sport d'élite almeno fino al dopoguerra. 



La prima occorrenza della parola "tennis", nella sua forma antiquata "Tenes", la si trova nella Cronica di Firenze di Donato Velluti in cui si descrive l'evento che ne sarebbe stata l'origine: la visita, nel 1325, di alcuni cavalieri francesi a Firenze. Infatti, essi, giocando ad una versione evoluta dell'italiana pallacorda, avevano l'uso di avvisare colui che riceveva la palla gridando "tenez!" (in francese, "tenete!")

Alcune curiosità:
- deuce (usato per indicare il 40 pari), deriva da à deux le jeu, che significa "a entrambi il gioco".
- love (usato nei punteggi per chiamare lo zero), deriva da l'oeuf, che significa "uovo" e che simboleggia la forma dello zero.
- L'inusuale convenzione di segnare i punteggi con 15, 30 e 40 ha sempre suscitato la curiosità degli esperti. Una teoria annuncia che si tratti dei quarti d'ora segnati per prendere il tempo (il 40 deriva da un accorciamento); un'altra invece sostiene che la traduzione francese (quinze, trente et quarante) sia orecchiabile e che quindi il punteggio fosse una sorta di ritornello. Un'altra ancora avanza l'ipotesi che i punteggi si riferiscano ai soldi che venivano scommessi durante le vecchie partite di pallacorda
(15 soldi equivalevano a un denaro d'oro).


Quest'anno vincerà ancora lui? Roger Federer. Il signore del tennis. Sarebbe l'ottava volta nella sua splendida carriera, un bel record! Ha anche il record dell'età....un "vecchio" di 36 anni, che batte ancora tutti! Ma di certo: la classe non è acqua!

Nessun commento:

Posta un commento